Il bilancio partecipativo: un dono per Natale?
Sono 22 i Comuni della Città Metropolitana di Palermo che hanno pubblicato o concluso l'iter degli avvisi di partecipazione, mettendo a disposizione dei cittadini circa 190 mila euro

Novembre è un mese che, a secondo del punto di vista, fa rivolgere l'attenzione verso la fine o l'inizio di un anno. Sarà che nella gestione degli enti il punto di vista che prevale è quello della fine dell'esercizio “finanziario” ma, sta di fatto, che novembre è un mese in cui la spinta verso le iniziative di democrazia partecipata si avverte maggiormente. La legge numero 5 del 28 gennaio 2014, lo ricordiamo, è la norma con la quale l'Assemblea Regionale Siciliana ha previsto l'obbligo, per i comuni della regione, di spendere almeno il 2% dei trasferimenti regionali annuali in progetti voluti dai cittadini; pena la sanzione di dover restituire alla regione dette somme. E' necessario, quindi, che, prima della chiusura dell'anno, le risorse vengano impegnate. Probabilmente sarà questo il motivo per cui, nel mese appena concluso, sono 22 i Comuni della Città Metropolitana di Palermo che hanno pubblicato o concluso l'iter degli avvisi di partecipazione, mettendo a disposizione dei cittadini, complessivamente, circa 190.000,00 euro di risorse. Nello specifico i comuni i cui avvisi sono stati pubblicati o, comunque, sono giunti a conclusione nel mese di novembre sono: Alia (fondi per circa 10.200,00 euro), Bagheria (fondi per circa 13,000,00 euro), Balestrate (fondi per circa 5.500,00 euro), Baucina (fondi per circa 8.000,00 euro), Bolognetta (fondi per circa 11.400,00 euro), Caccamo (fondi per circa 10.700,00 euro), Campofelice di Fitalia (fondi per circa 2.900,00 euro), Campofelice di Roccella (fondi per circa 8.100,00 euro), Campofiorito (fondi per circa 4.500,00 euro), Camporeale (fondi per circa 28.000,00 euro), Capaci (fondi per circa 5.000,00 euro), Castelbuono (fondi per circa 2.000,00 euro), Contessa Entellina (fondi per circa 6.200,00 euro), Giardinello (fondi per circa 4.700,00 euro, Isola delle Femmine (fondi per 7.500,00 euro), Lercara Friddi (fondi per circa11.000,00 euro), Monreale (fondi per circa 16.000,00 euro), Montelepre, Montemaggiore Belsito, Sciara (fondi per circa 10.000,00 euro), Ustica (fondi per circa 12.000,00 euro), Ventimiglia di Sicilia (fondi per circa 6.400,00 euro). Gli avvisi, le scadenze e le modalità di partecipazione sono presenti sui siti istituzionali degli Enti. Fra gli avvisi del mese, il Comune di Monreale vanta il merito di aver promosso la democrazia partecipata già a pochi mesi dall'uscita dal periodo di dissesto (periodo in cui non vige l'obbligo di osservanza delle disposizioni di cui alla legge regionale 5/2014) destinando circa 16.000,00 euro a proposte progettuali per la promozione di manifestazioni ludico-ricreative e culturali, per la realizzazione di un originale percorso artistico/culturale, per iniziative volte al recupero della dispersione scolastica. E mentre ci sono enti che, alla prima occasione utile, rimettono in moto una macchina messa, necessariamente, in sosta da un po' di tempo, ce ne sono altri che, con non incolpevole ritardo, procedono oggi all'approvazione dei regolamenti necessari. Fra questi il Comune di Palermo che il 9 novembre ha finalmente approvato, all'unanimità, il proprio regolamento (necessario ed obbligatorio dal 2016) ed il Comune di Terrasini che, sempre all'unanimità, lo ha approvato nella seduta del 14 novembre scorso. Dati numerici a parte, l'analisi degli avvisi e dei progetti maggiormente votati o, comunque, voluti dalla cittadinanza, offre la possibilità di percepire una forte esigenza di intervento nei settori a forte valenza sociale, culturale ed ambientale segno, forse, che, in questi ambiti, il cittadino percepisce particolarmente l'assenza delle istituzioni.
Ci si augura, pertanto, che lo strumento della democrazia partecipata oltre ad offrire l'opportunità di far realizzare i progetti desiderati dalla comunità sia, per i governatori, una preziosa occasione per riflettere sui bisogni della collettività e verso questi ripensare ed indirizzare la propria attività. La democrazia partecipata, lo ribadiamo, è uno strumento utile a mantenere il legame fra il cittadino e la cosa comune e ad accorciare le distanze con il mondo politico.